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martedì 28 aprile 2009
[Non chiamatela] Antropologia del dove, del quando & del caldo metropolitano!
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Pernice & patate novelle al forno + marmellata di more (the sunday roast)
La ricetta di oggi come potrete notare non é un dolce, una torta di compleanno, ma uno di quei piatti che ti scaldano l'animo, uno di quelli che a lui, Stefano, piacciono un sacco. Qui in Inghilterra comincia a fare proprio freddo ed i piatti che hai voglia di mangiare sono proprio questi, caldi e saporiti, magari mentre te ne stai seduto davanti al camino del pub sotto casa a sorseggiare una buona birra artigianale. La ricetta é quella di una tipica domenica inglese, un Sunday roast che dalle mie parti é sopratutto a base di selvaggina. La scelta é ricaduta sulla pernice (rara in Italia), ma tranquilli, puó essere sostituita senza rimorso alcuno da un bel pollo ruspante (anche se col pollo ha poco a che vedere). Vi lascio le istruzioni e scappo...stasera mi tocca cucinare! A presto.
Ingredienti x2 persone
2 pernici
50 gr di guanciale
patate novelle (dieci a testa)
5-6 pastinache (oppure carote)
1 limone
2 spicchi d’aglio
1 rametto di timo
sale q.b
pepe q.b
bacche di ginepro
Riscaldare il forno a 190ºC. Strofinare la pernice con abbondante sale, pepe ed olio extravergine d’oliva e riempirne la cavitá con un limone fresco (tagliato a metá), timo e una paio di bacche di ginepro. Coprirne il petto con delle fettine di guanciale e lasciar riposare (in questo modo la carne assorbirá tutto il profumo di limone e spezie). Pulire patate e pastinache (queste ultime andranno tagliate grossolanamente) e farle cuocere in una pentola d’acqua bollente con l’aglio per una decina di minuti. Terminata la cottura scolare, lasciar raffreddare giusto un attimo e versare in una teglia da forno. Il tutto andrá salato e pepato, bagnato con un filo d’olio ed agitato per unire bene gli ingredienti. Al centro adagiare la pernice con una bella noce di burro e cuocere in forno per 30 minuti circa.
Portare in tavola e servire direttamente dalla teglia, aggiungendo alla carne un cucchiaio di marmellata di more.
Volendo sostituire la pernice con un pollo da 1.5 kg circa i tempi di cottura andranno raddoppiati. Il pollo andrá infornato per 45 minuti e le patate (ed appena un filo d’olio) aggiunte solo a questo punto per ulteriori 30 minuti.
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La non/Antropologia delle città [part. II?]
E' qualche mese che il Maiale si interroga su 2 delle città + influenti (?) d'Italia. Milano & Roma, i 2 poli, i 2 centri di interesse. La prima proiettata verso l'innovazione attraverso l'architettura e il design, l'altra ancora legata alla tradizione, al centro storico, al turismo per la storia che fu. Dai miei ultimi pellegrinaggi, un pò qui un pò li, ho iniziato a tirar fuori alcune considerazioni e/o comparazioni tenendo conto di una serie di cose. Prima su tutte la qualità della vita. Perchè, come qualcuno ha detto, una città funziona se hai la sensazione di averla in pugno. E questo primato va chiaramente tutto a Milano. Abito al Pigneto a Roma da ottobre ma la sensazione che si ha del centro è che sia lontano 1000 miglia. Quando esco a Roma, dico sempre, so quando metto il naso fuori di casa ma non so mai quando torno. Difficile gestire il proprio percorso. Credo che gli stranieri quando arrivano a Roma, a cominciare dall'aereoporto, vengano colti da serio panico. Per fortuna loro hanno più senso dell'umorismo [o forse sono semplicemente più rilassati] e se la ridono ad ogni intoppo credendolo parte dello spettacolo. A Milano giro in bici, ne ho comprata una di quelle snelle, colle ruote sottili e bella alta. La mattina vado al mercato di zona a far la spesa, mi sposto comodamente in centro e quando uso i mezzi pubblici so sempre quando, dove e perchè. E se non so non devo affannarmi, a breve qualcosa mi dirà dove e come. Sul mercato il primato va alla Capitale, senza ombra di dubbio. Ne ho girati parecchi di milanesi e romani. Ma no, mi spiace, a Milano non ci siamo proprio. A Roma trovo più attenzione alla stagionalità, più offerta sulla verdura e frutta nostrane e soprattutto prodotti che arrivano da al massimo 50 km. I prezzi sono chiaramente più vantaggiosi, abbordabili e giusti. Mi hanno detto che a Milano potrei provare con l'Ortomercato. L'idea è di prendere casse di frutta e ortaggi e magari dividerle con qualche amico. Ovvio che la scala cui mi rapporto è quella del quartiere. La possibilità, quindi, che può avere una persona di comprare (i parametri sono sempre rapporto qualità/prezzo e varietà dell'offerta) rimanendo nel proprio abitato o spostandosi poco più in la. Quartieri come il Pigneto hanno il pregio di risentire ancora del profumo di borgata. Piccolo paese la cui temporalità è scandita dal campanile della chiesa. Isola felice circondate dalla temibile Casilina a sud e dalla Prenestina a nord con la sua splendida soprelevata. Quella che entra nelle case della gente. Su Paesaggio Urbano di maggio 2008 c'è una serie di interventi circa l'abitare Roma. Mi colpisce l'introduzione di un'indagine che si intitola Borderline Metropolis: l'immagine che Roma ha di se stessa è quella di una perenne e irrimediabile instabilità [...] condizione che attraversa in modo trasversale un largo spettro di caratteristiche che vanno dal Sublime al Desolato. In un convegno durante i giorni del MiArt a Milano ho ascoltato con attenzione l'intervento dello chef Davide Oldani, allievo di Gualtiero Marchesi, Albert Roux, Alain Ducasse, Pierre Hermè. Formatosi fuori casa per imparare la tecnica attraverso la quale, ha detto, è possibile tirar fuori al meglio le qualità di ogni prodotto, Oldani è rientrato in patria [San Pietro all’Olmo/Cornaredo- MI] con l'intenzione di reinventare la tradizione, un pò monotona, delle sue zone a nord dello stivale. La tendenza della cucina lombarda è sempre stata, negli anni passati, quella di utilizzare grassi superflui senza riuscire così a valorizzare il sapore dell'ingrediente predominante. La soluzione, ad esempio, di un buon risotto allo zafferano cotto solo con dell'acqua [modalità di cottura per i risotti contemplata anche dal Maiale] permette di rilanciare gusto e sapori lasciandoli intatti. Oldani si è soffermato anche sul concetto di stagionalità. Se nelle grandi metropoli europee (Londra e Parigi in primis) il discorso di avere il prodotto tutto l'anno è sicuramente legato a questioni di business, in Italia, complice il clima e perciò una maggiore disponibilità e varietà di prodotti, la stagionalità assume un carattere fondante della cucina. Dieta Mediterranea. Ma di ciò, credo, ne abbiamo straparlato. Quello che alla fine è stato interessante ascoltare - per ritornare a bomba, come si diceva una volta - riguarda il concetto di sistema. In altre città d'Europa e del mondo lo sviluppo della comunicazione, della gestione dei flussi e soprattutto dell'offerta è condotto secondo un sistema di reti. Interdipendenza. Il cittadino come il visitatore hanno la sensazione di non sentirsi mai soli. Di trovare qualità e sostenibilità. Di essere guidati nei loro percorsi. La città al servizio di chi la vive. Milano, si diceva al convegno, guarda a città come New York o Los Angeles. Ma attenzione: ricordiamoci sempre d'essere in Italia. Il che significa che è giusto quanto logico importare le idee e gli spunti, ma è importante tararli alla fattibilità delle città italiane che fanno chiaramente i conti con altri problemi, altra storia, altro passato. A Milano, tornando al gusto, faccio fatica a trovare una buona cucina a portata di mano. Conviene forse - blasoni a parte - fare un giro in Brianza anche per scoprire prodotti locali coltivati da chi li offre. Di recente infatti oltre Monza ho trovato in una fiera di paese degli stand agricoli molto interessanti. Verdure e formaggi davvero ottimi. Dal produttore al consumatore. Difficile fare pro e contro. Sono pensieri, pensieri sparsi guardando oggi un cielo domani un altro. Dove i miei landmarks passano dalla Torre Velasca al Cupolone. Quello che è interessante e che ha dato spunto a queste riflessioni è il pensiero di cosa mi mancherebbe se fossi in una città piuttosto che nell'altra. Ora posso dirvi: volete sapere di che puzza profuma Roma? Guardate tutto d'un fiato Roma di Fellini o Brutti, sporchi e cattivi di Scola. E Milano? .. non lo so ancora. Ma lo scoprirò presto. Abientot!
Stefano TripodiFONTE
Il croissant francese della Regina dei lievitati
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Crostata di fragole
Ingredienti
500 g di latte intero fresco
1 baccello di vaniglia o la scorza di mezzo limone
100 g di tuorli (circa 4) a temperatura ambiente
120 g di zucchero
40 g di maizena
40 g di burro a temperatura ambiente
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Zuppa cremosa di ceci e carote
E anche se ormai siamo in primavera, le serate uggiose, umide e piovviginose urgono di un piatto caldo e accogliente.
E comunque sono ottime anche mangiate tiepide e riscaldate il giorno dopo. Ma chi è [...]
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L’acquolina in bocca, come mai ci viene?
E’ molto semplice, succede tutto in pochissimi secondi, causa una serie di reazioni, la salivazione nella nostra bocca aumenta, preparandosi così [...]
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Torta al cioccolato
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Biscotti ai pistacchi e cioccolato bianco
Io di solito riesco a collegarmi la sera, ma in quest'ultimo periodo,( sarà la primavera!!!!), crollo sul divano, e se mi metto al pc, non riesco a capire nulla di quello che leggo o faccio:-(( spero passi in fretta questo periodo di stanchezza!
Ma ora passiamo alla ricetta di questi biscottini.
Sono dei biscotti semplici e veloci da fare, ma molto profumati con l'aroma alla vaniglia ed il cioccolato bianco, che abbinato ai pistacchi rendono questi biscotti davvero golosi ;-)
La parte più antipatica e che richiede più tempo è la spellatura dei pistacchi, ma poi si fanno veramente in pochi minuti.
La prossima volta li vorrei provare con il cioccolato fondente (avanzi d'uovo) e le nocciole, devono essere altrettanto buoni!
La ricetta l'ha postata Rò su coquinaria
Ingredienti:
1 uovo
100 g olio di riso oppure semi
50 g zucchero semolato (100 nella ricetta originale)
50 g zucchero di canna
1 cucchiaio di estratto di vaniglia
100 g pistacchi tritati
180 g farina
1 cucchiaino raso di lievito per dolci
100 g cioccolato bianco a pezzetti
Spellare i pistacchi, facendoli bollire per 1-2 minuti, per spellarli con più facilità, poi farli tostare per 2-3 minuti nel microonde sul piatto crisp oppure in padella.
Mescolare in una ciotola con un cucchiaio di legno tutti gli ingredienti seguendo l' ordine in cui sono elencati, fino ad ottenere un composto ben amalgamato, quindi con l'aiuto di un cucchiaio, formare delle palline grandi come una noce,( per aiutarsi nella formarazione delle palline, è meglio bagnare leggermente le mani).
Disporle su una teglia coperta di carta da forno, lasciando un po' di spazio tra un biscotto e l'altro, perchè in cottura si allargano.
Infornare a 180° e cuocere per10-15 minuti fino a quando i bordi si colorano leggermente. L'interno dev'essere ancora un po' morbido, perchè una volta raffreddati si solidificano.
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sabato 18 aprile 2009
Pomodorini ciliegia a lunga cottura
Ma la sua golosità, la sua versatilità e la sua esecuzione sono di una semplicità disarmante.
Il risultato sono dei pomodorini quasi caramellati, con una crosticina croccante e saporita che potranno essere utilizzati per dei crostini, per condire un primo o da mangiare come [...]
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[Non chiamatela] Antropologia del dove, del quando & del caldo metropolitano!
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Pernice & patate novelle al forno + marmellata di more (the sunday roast)
La ricetta di oggi come potrete notare non é un dolce, una torta di compleanno, ma uno di quei piatti che ti scaldano l'animo, uno di quelli che a lui, Stefano, piacciono un sacco. Qui in Inghilterra comincia a fare proprio freddo ed i piatti che hai voglia di mangiare sono proprio questi, caldi e saporiti, magari mentre te ne stai seduto davanti al camino del pub sotto casa a sorseggiare una buona birra artigianale. La ricetta é quella di una tipica domenica inglese, un Sunday roast che dalle mie parti é sopratutto a base di selvaggina. La scelta é ricaduta sulla pernice (rara in Italia), ma tranquilli, puó essere sostituita senza rimorso alcuno da un bel pollo ruspante (anche se col pollo ha poco a che vedere). Vi lascio le istruzioni e scappo...stasera mi tocca cucinare! A presto.
Ingredienti x2 persone
2 pernici
50 gr di guanciale
patate novelle (dieci a testa)
5-6 pastinache (oppure carote)
1 limone
2 spicchi d’aglio
1 rametto di timo
sale q.b
pepe q.b
bacche di ginepro
Riscaldare il forno a 190ºC. Strofinare la pernice con abbondante sale, pepe ed olio extravergine d’oliva e riempirne la cavitá con un limone fresco (tagliato a metá), timo e una paio di bacche di ginepro. Coprirne il petto con delle fettine di guanciale e lasciar riposare (in questo modo la carne assorbirá tutto il profumo di limone e spezie). Pulire patate e pastinache (queste ultime andranno tagliate grossolanamente) e farle cuocere in una pentola d’acqua bollente con l’aglio per una decina di minuti. Terminata la cottura scolare, lasciar raffreddare giusto un attimo e versare in una teglia da forno. Il tutto andrá salato e pepato, bagnato con un filo d’olio ed agitato per unire bene gli ingredienti. Al centro adagiare la pernice con una bella noce di burro e cuocere in forno per 30 minuti circa.
Portare in tavola e servire direttamente dalla teglia, aggiungendo alla carne un cucchiaio di marmellata di more.
Volendo sostituire la pernice con un pollo da 1.5 kg circa i tempi di cottura andranno raddoppiati. Il pollo andrá infornato per 45 minuti e le patate (ed appena un filo d’olio) aggiunte solo a questo punto per ulteriori 30 minuti.
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Pan brioche leggero per MDP
La ricetta l'ho trovata sul pacco della miscela per pane del Molino Chiavazza.
Ingredienti:
250 g. farina00
250 g. farina manitoba oppure 500 g. miscela per pane Molino Chiavazza
50 g. zucchero
50 g. burro
1 uovo intero
200 g. latte tiepido
1 bustina lievito di birra liofilizzato
1 cucchiaino sale (5 g.)
Mettere dentro la MDP il latte, il burro fuso, l'uovo sbattuto, lo zucchero, la farina ed infine il lievito; oppure seguire le istruzioni della propria macchina.
Programma: base 3 h. 10
Doratura: media
La mia Mdp è "A Tutto pane" della De Longhi
Con questa ricetta partecipo con molto piacere alla raccolta MDP, Bauletti & Co. organizzata dalla simpatica Micaela
Partecipo alla raccolta anche con queste ricette:
Pancarrè
Pandolce alla albicocche secche Di questa ho modificato il programma usato precedentemente
Pane pugliese
Biscotti del lagaccio
Pain de mie
Pan brioche
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Insalata tricolore
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martedì 14 aprile 2009
Il mio cuore è con voi
Un abbraccio a tutti.
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Brownies super speciali
Ma proprio per questo, non sono riuscita a resistere alla tentazione di prepararlo, perchè ogni volta che c'è un ingrediente "strano".... io lo devo provare; magari dimezzando le dosi, come ho fatto sia con questa ricetta, sia con i biscotti alla maionese...fidarsi è bene...non fidarsi...è meglio, quindi dimezzo la dose, per timore di buttar via tutto, ma provo la ricetta ;-)
Il risultato è un dolce morbidissimo, proprio grazie alla presenza dello "strano" ingrediente: le rape rosse.
Si avete capito bene, lo"strano" ingrediente, sono proprio le rape rosse, quelle che vendono sottovuoto e già cotte al supermercato; ma vi posso assicurare che il sapore non si sente assolutamente, basta omettere alle persone che li mangiano la presenza di questo strano ingrediente ;-)... adesso se leggono questo post....non si fideranno più di me ;-)
Rimangono morbidi e cioccolatosi dentro, si sciolgono in bocca, e sono adattissimi a chi ama il cioccolato fondente, ottimi davvero!
La ricetta l'ha postata MarinaB. su coquinaria.
Ingredienti per i brownies al cioccolato fondente e rape rosse:
250 g. cioccolato fondente
200 g. di burro
1 cucchiaio di liquore (io ho usato 1 cucchiaio di latte)
250 gr di rape rosse cotte ( quelle sottovuoto del super)
3 uova intere
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
200 g. di zucchero Zefiro
50 g. di cacao in polvere
50 g. di farina di riso (ho usato fecola di patate)
1 cucchiaio di baking powder (lievito in polvere per dolci)
100 g. di farina di mandorle o mandorle tritate finemente
Fondere a bagnomaria o nel microonde il cioccolato con il burro fino ad ottenere una crema liscia. Aggiungere il liquore oppure il latte.
Lasciare intiepidire mescolando ogni tanto.
Nel frattempo frullare la rapa rossa, aggiungere una alla volta le uova, quindi lo zucchero, l'estratto di vaniglia e un pizzico di sale.
In una altra ciotola setacciare la farina di riso, con il cacao, il lievito per dolci e la farina di mandorle.
Aggiungere la purea di rape rosse alla crema di cioccolato, quindi con una spatola incorporare il mix di farine (farina di riso, cacao, mandorle, lievito).
Versare nella teglia rettangolare di cm. 30 x 40 circa precedentemente imburrata e infarinata, e infornare a 180° statico per 40-45 minuti.
Io per metà dose ho utilizzato una teglia rettangolare,di quelle usa e getta di circa 18 x 23 cm. e per la cottura ha impiegato circa 45 minuti, anche se la ricetta originale diceva 30-35 minuti.
In superficie di formerà una crosticina, che tende a spaccarsi,
ma dentro deve rimanere morbida e umida.
Aspettare il completo raffreddamento prima di sformare dalla teglia e tagliare quindi in quadrati e spolverare con zucchero a velo.
Migliori il giorno dopo e ottimi anche dopo 2 giorni!
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Coniglio e Buona Pasqua!
ricetta semplice e veloce, da fare al volo!
Ingredienti:
60 g. zucchero
1 uovo
50 g. yogurt
90 g. farina
1/2 cucchiaino lievito
35 ml olio di riso
Scorza 1/2 limone
Separare il tuorlo dall'albume e montare con le fruste gli albumi con la metà dello zucchero, finchè sono montati a neve.
Montare il tuorlo con lo zucchero restante finchè è spumoso, aggiungere lo yogurt, l'olio, la farina miscelata con il lievito, la scorza limone ed infine gli albumi montati a neve; incorporarli delicatamente senza smontare il composto.
Versare nello stampo a forma di coniglio, precedentemente imburrato, infarinato e chiuso con gli appositi gancetti.
Infornare a 180° per circa 30- 35 minuti.
Far raffreddare per almeno 10 minuti, coperto con un panno umido, prima di sformare.
Si può glassare con cioccolato o cospargere con lo zucchero a velo, come ho fatto io perchè lo mangiamo a colazione!
Quest'anno la Pasqua arriva in un momento in cui la vita di tante persone è stata improvvisamente stravolta, cambiata, distrutta, quindi lo stato d'animo di tutti noi, non è dei più sereni e felici, ma vorrei comunque augurare a tutti voi una serena Pasqua, e a tutti gli abruzzesi auguro di ritrovare la serenità e la forza per andare avanti e ricominciare!!!
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Muffins al cocco
Tipo: quando la domenica sera ritorno a casa dopo aver passato il week-end con la mia famiglia a Bologna (e ovviamente è saltato l’appuntamento settimanale col super…), anche se sono ancora piena come un uovo, non posso [...]
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Buona Pasqua a tutti
Bé, le origini sono abbastanza antiche, ma le uova vengono associate alla primavera, simbolo di rinascita delle natura, ma con l’avvento del Cristianesimo divenne anche simbolo di rinascita dell’uomo, ovvero la resurrezione di Cristo. Come in un uovo esce un pulcino, Cristo [...]
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Calamarata con gamberetti e zucchine
La pasta che subisce questo tipo di lavorazione, ovvero la trafila al bronzo, ottiene una ruvidezza, grazie al bronzo, in modo tale che al momento del condimento i sughi e i condimenti si assorbano alla pasta per [...]
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Pane saporito alle erbe
200 gr di farina 00
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Buona Pasqua a tutti!!!!!
100 gr di zucchero
100 gr di burro morbido
130-170 gr di acqua
20 gr di lievito di birra fresco
5 gr di sale (2 pizzichi)
2 uova+1 tuorlo
aromi (io ho usato vaniglia)
Raspatura di un'arancia + gocce di cioccolato fondente (per l'impasto raddoppiato ne ho usate 125 gr)
Per la Glassa:
50 gr di farina
100 gr di zucchero
acqua qb
Mettete nel ken (ma anche a mano va benissimo) tutti gli ingredienti ma solo metà dell'acqua prevista, quando saranno ben amalgamati versate un pò alla volta il resto dell'acqua : dovrete ottenere un impasto liscio e ben incordato. Con il ken dovrete farlo lavorare per circa 30 minuti.
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[Non chiamatela] Antropologia del dove, del quando & del caldo metropolitano!
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