giovedì 27 agosto 2009

Coppa gelato allo yogurt, fragoline di bosco, ciliegie e cialde croccanti

Ogni tanto quando il caldo si fa proprio sentire, mi passa persino la voglia di cucina...arrivo a casa dal lavoro stremata dal caldo e dalla stanchezza....mi butto sotto la doccia e poi ho voglia solo di qualcosa che mi dia una grande sensazione di freschezza....e cosa c'è di meglio di un buon gelato?

Oltretutto in questo periodo di "quasi" totale astinenza da dolci, diciamo che soddisfo anche la mia golosità....ecco la nostra cena di quella sera!!!


Vi dico subito che il gelato non è home-made.....è artiginale ma non fatto in casa....ci si accontenta!
Dunque, per ogni coppa ho messo qualche pallina di gelato allo yogurt variegato ai frutti di bosco, spruzzato con un pochino di Calvados, decorato con qualche fragolina di bosco (della piantina del mio giardino) qualche ciliegia e una bella cialda!



Ecco, l'unica cosa che ho preparato io sono proprio le cialde.....che arrivano dirette dirette dall'infallibile Paoletta!

Anni fa una collega abruzzese mi ha regalato la piastra per i ferratelli, wafel......ma tutte le ricette provate fin d'ora non hanno dato i risultati sperati, erano sempre mollicce....finchè le vedo Paoletta e capisco immediatamente che sono quelle giuste....e infatti......CROCCANTISSIME!!!!!!!

La ricetta la trovate qui, io ho fatto mezza dose ma pari pari (la versione con l'acqua, ma proverò anche quella con gli albumi).

Nel gelato ne ho messa solo una come decorazione.....le altre io le ho spezzate e usate "tipo cucchiaio" per il gelato".....mio marito se le è sbaffate spalmate di nutella...........
Non resta altro che sbizzarrirsi variando gusto di gelato e frutta.......ma mi raccomando non fatevi mancare queste cialde!!!!!!


Grazie Paoletta per questo ennesimo regalo!!!!

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Bavarese alle pesche con salsa alle pesche

Ecco una ricetta ideale per questo periodo, dove si trovano delle ottime pesche di stagione.
Questa ricetta, ricevuta da Laura, una delle collaboratrici saltuarie del blog, devo dire che sembra molto invitante.
Una bavarese alle pesche, ideale in questo periodo estivo, ma il dolce in sè, può essere consumato in tutto il periodo dell’anno, nelle sue svariate [...]
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Panna cotta con salsa di more

Tempo di more e tempo di ricette deliziose.
Ecco qua una Panna cotta con salsa di more. Se avete la possibilità di averle fresche meglio ancora, il tutto risulterà molto squisito.
Io ho avuto la possibilità di averle fresche di giardino, davvero deliziose, acidule al punto giusto, infatti ho pensato di abbinarle ad una panna cotta, molto [...]
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Muffin alle more e mirtilli

In questo periodo sono fiacca e svogliata, non ho una gran voglia nè di cucinare, nè tanto meno di accendere il forno :-(
Fa veramente caldo e non riesco a stare al pc per più di qualche minuto...se accendo il condizionatore arriva l'aria proprio addosso alla mia "postazione".....insomma o il caldo insopportabile oppure tremendi dolori alla cervicale, causati dall'aria del condizionatore.....comincio ad amare l'inverno....e non è da me......:-))
Ringrazio tutte voi che siete sempre carine e siete presenti nonostante io sia un po' latitante!!!!
Qualche settimana fa, con i mirtilli e le more che mi erano rimasti dalla preparazione del cheese cake, ho preparato questi muffin, presi da un mio vecchio quadernetto:sono buonissimi e veloci da preparare, ottimi a colazione e merenda!!!

Ingredienti per una decina di muffin:
85 g. tra mirtilli e more
100 g. farina
50 g. fecola o frumina
70 g. zucchero
1/2 cucchiaino bicarbonato
1 cucchiaino lievito
1 scorza limone grattugiato
1 uovo
75 ml latte
1/2 vasetto yogurt magro (62,5 g.)
30 ml olio di girasole o di riso
1 cucchiaino estratto vaniglia

In una terrina mescolare gli ingredienti secchi: farina, fecola, zucchero, lievito, bicarbonato.
In un'altra terrina mescolare gli ingredienti umidi: sbattere l'uovo, aggiungere lo yogurt, il latte, l'olio, la vaniglia ed il limone. Versare il composto umido in quello secco e mescolare velocemente con un cucchiaio.
Infarinare leggermente le more tagliate a metà e i mirtilli ed unirli all'impasto, mescolare bene e versare negli stampini da muffin.
Infornare a 180° per circa 15-20 minuti.
Far raffreddare su una gratella e cospargere con zucchero a velo.
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Sformato di zucchine


Dal momento che è tempo di zucchine, volevo rifare questo piatto che mangiavo spesso quand'ero vegetariana, ma che ero anni senza prepararlo. E'buonissimo e anche se è necessario accendere il forno, vale la pena provarlo ;-)
Ingredienti:
1 kg. zucchine
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
2 uova
5 cucchiai parmigiano
noce moscata (facoltativa)
pane grattugiato (se necessario 1 cucchiaiata)
passata pomodoro q.b.
olio e.v.o.
sale
Lavare, spuntare le zucchine e metterle dentro il mixer e frullare in maniera grossolana.
Tritare la cipolla e farla rosolare con l'olio e l'aglio intero che poi toglieremo; aggiungere le zucchine e far rosolare per qualche minuto, poi aggiungere la passata di pomodoro, il prezzemolo e cuocere ancora per circa 8-10 minuti, finchè assorbono l'acqua.
Togliere dal fuoco e far intiepidire; quindi aggiungere le uova intere, il parmigiano, regolare di sale e pepe e, se necessario, aggiungere una cucchiaiata di pane grattugiato.
Versare il composto in una teglia imburrata e cosparsa di pane grattugiato.
Cospargere con altro parmigiano e una manciata di pane grattugiato ed infornare a 180° per circa 30 minuti fino ad ottenere la superficie gratinata.
Far leggermente raffreddare e servire.
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Vi auguro buone vacanze....con un bel caffè shakerato

Innanzi tutto vorrei ringraziare tutte voi, dell'affetto con il quale mi seguite e scusarmi, ancora una volta, se in questi ultimi tempi non sono riuscita ad essere presente come avrei voluto, ma il caldo mi ha costretto a questa "latitanza"forzata!
Oggi vorrei lasciarvi una ricetta-non ricetta, facile da preparare ma estremamente gradevole da sorseggiare, soprattutto in questa stagione: il caffè shakerato.
Ingredienti per un caffè shakerato:
1 caffè espresso forte ma un po' lungo, circa 20 cc. (preparato con 1 misurino 1/2 di caffè)
2 cucchiaini zucchero o l'equivalente dello sciroppo di zucchero ( per questo poi ci si regola in base ai propri gusti)
1 cucchiaino di sciroppo di vaniglia (facoltativo, io ho messo lo zucchero aromatizzato con la bacca di vaniglia)
4 cubetti di ghiaccio (i miei sono piccoli, quelli che si preparano dentro i sacchetti per il ghiaccio)
Preparare il caffè con la macchina espresso oppure con la moka e possibilmente far intiepidire e zuccherare quando è caldo, per far sciogliere bene lo zucchero; se si utilizza lo sciroppo di zucchero non si ha questo problema, e lo si può fare successivamente.
Versare il caffè dentro uno shaker aggiungere la vaniglia, e i cubetti di ghaccio, shakerare per una decina di secondi ed il caffè shakerato è pronto!
Versarlo dentro un bicchiere, facendo attenzione che non cada anche il ghaccio e servire.
Si può accompagnare con panna montata, una spruzzata di cannella, di cacao o cardamomo!!!
Buonissimo ;-))
Se non si ha lo shaker, si può utilizzare anche il frullino per montare il latte, basta montare per meno tempo, rispetto a come ho fatto io ;-) questo è il risultato del caffè "mixerato":

Colgo l'occasione per salutarvi e augurarvi Buone vacanze......
Un grosso bacione a tuttiiiiiii e buon proseguimento per chi rimane :-*
Ciaoooo ci vediamo a Settembre :-))
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[Non chiamatela] Antropologia del dove, del quando & del caldo metropolitano!


Le antropologie ce le eravamo quasi scordate. 
Io per primo le avevo dimenticate, mettendo da parte una briciola sostanziosa del Maiale. In realtà, e sinceramente, mi appaiono ora come un modo volgare di raccontare altro oltre le ricette ed i luoghi ai quali siamo abituati da tempo. Dico volgare perchè quelli che furono tentativi maldestri di cimentarsi in un'antropologia sono ora, e suona pure meglio, racconti di vita con annesse riflessioni. Il Maiale mangia & beve, ingrassa e si sollazza.. ma prova anche a riflettere qualche volta. A pancia piena si intende. Dunque anche a Roma da qualche giorno il caldo afoso e l'immancabile venticello sono apparsi. Se ne accorgono le signore sui tram, le studentesse accalorate per strada e gli impiegati vestiti di tutto punto, giacca e cravatta, camicia a maniche lunghe e occhiali da sole. Io Roma sto per lasciarla. Una serie di impegni e la voglia di andare mi portano lontano. Lascio anche casa, che riprenderò a settembre/ottobre chissà in quale quartiere, municipio o borgata. Negli ultimi giorni passo volentieri le ore che precedono il buio alla finestra. Una birra gelata a farmi compagnia e i miei occhi puntati sulla piazza. Dalla mia postazione privilegiata osservo le persone nel caotico e rumoroso atto dello spostarsi. Un amico non amico mi parlava di traiettorie. Una notte sulla Casilina, dall'ultimo piano di un palazzetto, provò a spiegarmi la sua teoria. Una teoria contemplativa, che non tentava per forza di giungere a una conclusione. Quando sto quassù, mi diceva, osservo la gente muoversi e traccio per ognuno la sua traiettoria. Immagino flussi di linee che compongono un mosaico di vite, fatti e accadimenti. Spesso, ovvio, queste si mescolano, si intrecciano e a me pare quasi che le vite di quello o quell'altro possano scontrarsi, congiungersi, arrotolarsi insieme. Sarà stata l'ebbrezza ma a me piacque quella teoria, questo modo di partecipare alla vita senza parteciparvi. Un osservatorio del resto ha sempre il privilegio di lasciare spazio alla fantasia. Così io butto i miei occhi sulla piazza, sul sole che cala, sui wine bar che si riempiono, sul venticello che ritorna, sulla mia birra e su tutta la mia immaginazione. Mi faccio domande senza attendere risposte. Metto su un pò di musica e lascio spazio alla testa. Dove andrà quella ragazza con la gonna bianca, che giornata avrà avuto, chi ama, che pensa, cosa mangia. E quel signore anziano che a stento riesce a trascinare la busta che porta con se? Tutto mi appare così delicato. Leggero e irresistibile. Il mondo, o parte di esso, si muove ai miei piedi. Poco al di sotto di essi. Ed è uno scomporsi di suoni, di teste e silouette, di macchie di colore sul fondo grigio dell'asfalto. Tra i semafori e i tram, il bar Regina e quei due buffi ometti bianchi. Centinaia di teste si muovono per andare da qualche parte. Per andare dove devono andare. Finita la birra mi butto sul letto e chiudo gli occhi. Rimango immobile per un pò, poi sento l'immancabile languore. Apro gli occhi e penso a cosa cucinare. Sono giorni in cui mangio sempre da solo e quelle, credetemi, sono le cucinate migliori. Come sempre accade. Un biscotto di grano con olio di frantoio, pomodori di Sicilia, basilico, finocchietto e pecorino. Una frittata alla Sannita, mozzarelline ripiene di verdurine di stagione tagliate a cubetti piccolissimi e fritte in poco olio. Fiori di zucca, insalata di frutta e verdura, melanzane grigliate con mentuccia, yogurt, fragole, ciliege, pesche, miele e cereali. Un sorso di amaro fatto in casa e passa la paura. Paura del dove e del quando, dell'andare, produrre, incontrare, poi ritornare e ricominciare. Quali sono e saranno le mie traiettorie? Una dolce paura accarezzata dallo stordimento di una giornata afosa passata in giro tra cose da fare, caffè con crema e telefonate. "Devo prendere le pellicole ci vediamo a Ottaviano, aperitivo alle 18 a San Lorenzo, una casa da vedere alle 17, ma poi ce la fai a venire?! C***o non ho tirato fuori i panni dalla lavatrice, ma domani vieni alla cena, cucini tu? Chiama la scuola dì che non vai alla riunione, no ma se torno prima ci passo un secondo. Ma quella del giornale l'hai più vista? Mamma, allora non torno ci vediamo a fine mese direttamente. La digitale in assistenza. Oh, ma chi era quella?! Non lo so! Questo caldo mi stressa, mi fa sudare, ho sempre voglia di entrare in un bar e sciacquarmi il viso. Stare qui dentro, in mezzo alle cose mi prende male. Dovrei anche cucinare qualcosa e scattare due foto. Il Maiale Ubriaco. Oramai ha preso forma dentro di me. Mi aspetto sempre di incontrarlo, magari la notte quando mi alzo per andare a bere. Svolto l'angolo e zac! mi si piantona davanti. Grosso e grasso, dritto sulle zampe anteriori. E ride, e mi guarda, e ride. "Mi avete creato voi, ora dovete seguire la mia traiettoria!" Oh no, o mio Dio. No ma è il caldo, il caldo che rimpalla sul cemento di questa strana città, un pò metropoli un pò paese mi sta dando le allucinazioni. Non ci posso restare qua dentro. Dentro alle strade a fare le cose, a telefonare, a sentirmi come Bukowski in quel racconto visionario che era "6 pollici". ... Era carina quella, ti ha salutato e vuoi dirmi che non la conosci? Ste ma dove vai? Oh? ... Vado alla mia finestra. Ho comprato la birra. Vado a casa, no non vengo alla cena, non esco stasera. E non mangio. Fino a prima di partire resto alla finestra. Ascolto un pò di musica e osservo le traiettorie. Traiettorie? Mi sa che il caldo ti ha dato alla testa!
Stefano Tripodi

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Pernice & patate novelle al forno + marmellata di more (the sunday roast)

Buon compleanno Stefano! Questo post é dedicato al mio compagno di avventure e amico di sempre nel giorno del suo compleanno (o meglio due giorni dopo). Il fatto é che io avevo preparato tutto con dovuto anticipo in modo da far coincidere ricetta e dedica annessa al fatidico giorno, ma come sempre i mille impegni mi hanno messo in crisi e inevitabilmente ficcato il bastone fra le ruote. Peró il pensiero c’é, che é poi quello che conta; insomma come si dice dalle nostre parti “pensamm ‘a salute”, tanti auguri amico mio! Una curiositá che mi piace raccontare: io e Stefano ci siamo conosciuti circa 10 anni fa e con il tempo interessi, passioni e sogni molto simili ci hanno sempre piú avvicinato; insomma un'amicizia rara e mai banale. Ma la cosa che mi ha sempre affascinato é che noi siamo nati a pochi giorni di distanza, nello stesso ospedale (una piccolo clinica privata) e che gli eventi negli anni ci hanno riavvicinato (vai a vedere, magari eravamo pure vicini di culla?!). Ecco un puro caso o no io credo sia uno delgi elementi che da tanto ci mantiene forti. Digressione fatta…passiamo avanti?
La ricetta di oggi come potrete notare non é un dolce, una torta di compleanno, ma uno di quei piatti che ti scaldano l'animo, uno di quelli che a lui, Stefano, piacciono un sacco. Qui in Inghilterra comincia a fare proprio freddo ed i piatti che hai voglia di mangiare sono proprio questi, caldi e saporiti, magari mentre te ne stai seduto davanti al camino del pub sotto casa a sorseggiare una buona birra artigianale. La ricetta é quella di una tipica domenica inglese, un Sunday roast che dalle mie parti é sopratutto a base di selvaggina. La scelta é ricaduta sulla pernice (rara in Italia), ma tranquilli, puó essere sostituita senza rimorso alcuno da un bel pollo ruspante (anche se col pollo ha poco a che vedere). Vi lascio le istruzioni e scappo...stasera mi tocca cucinare! A presto.

Ingredienti x2 persone

2 pernici
50 gr di guanciale
patate novelle (dieci a testa)
5-6 pastinache (oppure carote)
1 limone
2 spicchi d’aglio
1 rametto di timo
sale q.b
pepe q.b
bacche di ginepro

Riscaldare il forno a 190ºC. Strofinare la pernice con abbondante sale, pepe ed olio extravergine d’oliva e riempirne la cavitá con un limone fresco (tagliato a metá), timo e una paio di bacche di ginepro. Coprirne il petto con delle fettine di guanciale e lasciar riposare (in questo modo la carne assorbirá tutto il profumo di limone e spezie). Pulire patate e pastinache (queste ultime andranno tagliate grossolanamente) e farle cuocere in una pentola d’acqua bollente con l’aglio per una decina di minuti. Terminata la cottura scolare, lasciar raffreddare giusto un attimo e versare in una teglia da forno. Il tutto andrá salato e pepato, bagnato con un filo d’olio ed agitato per unire bene gli ingredienti. Al centro adagiare la pernice con una bella noce di burro e cuocere in forno per 30 minuti circa.
Portare in tavola e servire direttamente dalla teglia, aggiungendo alla carne un cucchiaio di marmellata di more.
Volendo sostituire la pernice con un pollo da 1.5 kg circa i tempi di cottura andranno raddoppiati. Il pollo andrá infornato per 45 minuti e le patate (ed appena un filo d’olio) aggiunte solo a questo punto per ulteriori 30 minuti.

Remo Morretta

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Torta di cioccolato fondente, mandorle & ricotta

Un post estivo, o no? Benvenuti nell’estate del Maiale Ubriaco. Quella del caldo torrido del sud Italia, del sole che sorge di buon mattino e sembra non tramontare mai. L’itala di chi come ogni hanno armi e bagagli si accinge a trascorrere un’altra indimenticabile estate, dei ristoranti in riva al mare, delle barche a vela, del vino bianco e del pesce fresco. E poi l’estate inglese, quella troppo fresca dove la pioggia incessante sembra non darti tregua, quella del countryside dove c’e’ chi pesca in riva al fiume e chi beve una birra in giardino, delle città deserte e delle spiagge affollate dai surfisti. L’Inghilterra nostalgica dove le stagioni stentano a susseguirsi e lo scorrere dei giorni passa lento. Qualunque sia la vostra estate questo post è dedicato a voi viaggiatori, gourmet, amanti della buona cucina, delle cose belle e soprattutto lettori assidui del Maiale. Un dolce che attraverso i suoi ingredienti saprà raccontarvi la storia della sua terra madre e dei suoi profumi. La Sicilia. Una nota prima di passare alla ricetta: assicuratevi che gli ingredienti siano di assoluta freschezza e qualità.Sperimentate se volete, aggiungendo della frutta candita (magari arance e limoni) e beveteci su un buon amaro. Alla prossima.

Ingredienti x 10 persone

500g di ricotta fresca
buccia di 1 limone
4 uova
300g di zucchero
250g di mandorle
250g di cioccolato fondente
1 stecca di vaniglia
½ cucchiaino di cannella
zucchero a velo q.b.
pistacchi q.b.

In un recipiente unire la ricotta, la buccia grattugiata di un limone, i tuorli d’uovo, lo zucchero, le mandorle tritate, i semi di vaniglia, la cannella e il cioccolato sciolto. A parte, montare a neve i bianchi d’uovo e unire delicatamente al composto cercando di lasciare quanta più aria possibile. Riscaldare il forno a 180C . Versare il composto in una teglia rotonda di circa 24cm di diametro, precedentemente imburrata ed infarinata. Cuocere in forno per circa un’ora. Rimuovere dal forno e lasciar raffreddare. Trasferire su un piatto e spolverare con dello zucchero a velo e dei pistacchi tagliati in modo grossolano.

Remo Morretta
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