martedì 17 febbraio 2009

Crema di asparagi selvatici & profumo di origano

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Lo guardavo il maiale, me lo immaginavo in tutti questi giorni in cui non sono potuto stargli vicino. Giorni di surreale silenzio, lunghe pause passate a contare il lento scorrere delle lancette virtuali di un orologio virtuale, in una calma piatta e snervante. Lo pensavo come in un film di Clint Eastwood, seduto sotto il portico di una stazione deserta in un torrido giorno d’estate ad aspettare chissá chi e cosa; il vento caldo smuoveva i fragili rami di un albero poco distante mentre le porte di un bar cigolavano in lontananza. Forse non era il Far West, magari si trattava di un piccolo paese dei monti Alburni dimenticato da Dio e quella che poteva essere una stazione abbandonata in realtá era una piccola locanda in cui giá dal tardo pomeriggio gli abitanti del luogo andavano a rifugiarsi per bere insieme una brocca di buon vino rosso.
Spero sia stato bene in tutto questo tempo il maiale e spero siate stati bene pure voi! Come bentornato mi sono concesso una ricettina veloce e davvero gustosa che esalta uno dei prodotti pricipali di questo periodo dell’anno. Sono sicuro vi piacerá, buongustai!! Allora, buon appetito e come disse il caro vecchio Massimo Troisi “Scusate il Ritardo”.
Ingredienti

1 mazzetto/300 gr. di asparagi

1 cipolla rossa

1 noce di burro

2 cucchiai di olio extravergine d’oliva

1 cucchiaio di oregano

750ml di brodo vegetalesale

pepe nero
Riscaldare il burro e l’olio d'oliva in una pentola capiente. Aggiungere la cipolla precedentemente tritata lasciandola ammorbidire per un paio di minuti; unire gli asparagi, privati della parte legnosa del gambo, e farli soffriggere per circa 5 minuti. Aggiustare di sale e pepe e profumare con l’origano.

A questo punto aggiungere il brodo caldo e continuare la cottura a fiamma bassa per ulteriori 10 minuti. Portare il tutto al passaverdure fino ad ottenere una crema densa e profumata. Spruzzare ancora con del pepe nero ed aggiungere un filo d’olio extravergine d’oliva.

Puó essere consumata ben calda come piatto unico, accompagnata da crostoni di pane casereccio, ma vale la pena provarla fredda assaporando un vinello fresco e profumato, un Dolcetto D’alba per esempio!
Remo Morretta



FONTE

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