martedì 24 febbraio 2009

Frittelle lunghe....e Buon Carnevale!!!

Oggi è martedì grasso ed il carnevale è arrivato all'ultimo giorno, tranne qui, a Milano dove oggi, praticamente, il carnevale ha inizio; molte scuole sono chiuse da venerdì e molte chiuderanno giovedì e venerdì per festeggiare il carnevale Ambrosiano, che finirà sabato.
Quest'anno ho voluto provare delle frittelle, che ho sempre considerato uno "spauracchio", ma qui, non le vendono ed io, ne avevo troppa voglia, quindi ho deciso di provare: sono le frittelle lunghe.
Queste sono le tipiche frittelle sarde, a Sassari (la mia città!) si chiamo "frisjoli", ma in altri paesei della Sardegna sono conosciute anche come "cattas".
Queste rappresentano per me le frittelle dell'infanzia; le feste in maschera a scuola, la mamma che nei pomeriggi di festa (giovedì e martedì grasso!) ne preparava dei chili, questa è la ricetta che preparava mia mamma!
Limpasto non è difficile da fare, le difficoltà maggiori si hanno per la frittura: si deve far scendere
l'impasto con l'imbuto, e questo richiede un po' di manualità, soprattutto perchè il mio imbuto non ha il manico lungo, come quelli che si usano normalmente per fare queste frittelle, ed il calore del gas è molto vicino alle mani!!!
Posso comunque dire che, sono abbastanza soddisfatta, non saranno quelle dell'infanzia ma nei prossimi anni vediamo di migliorare ;-)
Provatele anche voi e poi ditemi se vi piacciono, a me piacciono tantissimo :-))
Sono buonissime mangiate calde, si friggono e si mangiano, quando si raffreddano perdono un po'!
BUON CARNEVALE :-)))
Ingredienti:
250 g. farina di semola rimacinata
250 g. farina 00
1/2 lt. latte
1 bicchierino di liquore anice
1 scorza grattugiata limone
1 scorza grattugiata arancia
12 g. lievito di birra

Setacciare in una ciotola capiente le 2 farine con un pizzico di sale, aggiungere lentamente il latte tiepido, da cui ne ho prelevato una parte per sciogliere il lievito, aggiungere la scorza d'arancia e limone, l'anice ed il latte con il lievito.
Se non si ha l' impastarice si deve lavorare l'impasto sbattendolo con una sola mano, dall'alto verso il basso, quasi a "schiaffeggiare" l'impasto, fa proprio il rumore ciaf...ciaf!!!!
Lavorare bene per almeno 15-20 minuti, il composto deve risultare liscio e morbido tipo una pastella.
Far lievitare coperto con pellicola, in un luogo tiepido per circa 1 h.
L'impasto è pronto quando sulla superficie cominciano a formarsi delle piccole bolle.
Se l'impasto dovesse risultare troppo duro aggiungere altro latte, io ho aggiunto alla dose un' ulteriore tazzina da caffè di latte, oppure si può mettere il succo d'arancia che conferisce all'impasto un buon sapore.
Scaldare in una capiente padella l'olio, mettere l'impasto con un mestolo dentro un imbuto tagliato nella parte più larga, e versare nell'olio caldo partendo dal centro e formando una spirale.
Far dorare da entrambi i lati, far asciugare sulla carta assorbente e passare nello zucchero semolato.
N.B. L'imbuto tra una frittella e l'altra, lo si tiene a bagno dentro uno ciotola piena d'acqua, poi si asciuga il fondo, si copre il buco con le dita (indice e medio) poi si versa con un mestolo l'impasto e si frigge. Purtoppo ero da sola e non ho potuto fare foto per farvi capire meglio il procedimento :-( spero di essere stata comunque chiara, altrimenti chiedete pure :-))
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Carolina, "a Carnevale ogni ricetta vale"

FONTE

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